Il limoncello è un liquore dolce di colore giallo intenso tipico della Campania preparato con la scorza dei limoni che vengono lasciati macerare nell'alcol e poi miscelati con uno sciroppo di acqua e zucchero.
Dato i pochissimi ingredienti, è indispensabile che siano di qualità: acquistate alcol etilico puro e scegliete limoni biologici non trattati.
Oggi vedremo la ricetta del limoncello scientifico di Dario Bressanini, noto chimico e divulgatore scientifico.
Il limoncello scientifico si prepara in un solo giorno senza aspettare tempi lunghi per estrarre gli oli essenziali dalle scorze di limone: le bucce di limone verranno fatte macerare nell'alcol per sole 24 ore, un giorno sarà sufficiente per estrarre completamente gli oli essenziali.
Ingredienti:
20 limoni biologici
1 litro di alcool puro a 95°
1 litro di acqua (aggiungete 200 ml di acqua se lo volete meno alcolico)
800 g di zucchero bianco semolato
Barattoli a chiusura ermetica
Procedimento:
Iniziate a preparare il limoncello lavando bene i limoni sotto acqua corrente, poi asciugateli e sbucciateli con un pelapatate avendo cura di prelevare solo la parte gialla e non quella bianca in quanto quella bianca potrebbe conferire un sapore amaro al liquore.
Mettete le scorze in una barattolo di vetro a chiusura ermetica e ricopritele completamente con l'alcool puro.
Chiudete bene il barattolo con il coperchio, rivestitelo con la carta stagnola e lasciate macerare 24 ore, agitando ogni tanto il barattolo per far amalgamare bene gli ingredienti.
Una volta terminata la fase di macerazione, preparate lo sciroppo: versate in una casseruola lo zucchero e l’acqua e portate a bollore.
Quando lo zucchero sarà sciolto togliete dal fuoco e fatelo raffreddare completamente.
A questo punto filtrate l’alcool nello sciroppo con l'aiuto di un colino.
Non buttate via le bucce: potete riutilizzarle in tanti modi diversi. Mescolate bene e versate il limoncello in una bottiglia di vetro sterilizzata, poi conservate in luogo fresco e al buio per almeno 7 giorni prima di consumarlo poiché i principi attivi sono sensibili alla luce e al calore.
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